In mountain bike andando per monti e per valli

Accanto al percorso a piedi, è possibile compiere il tratto Levanto – Pontremoli in una direzione o nell’altra in mountain bike.

Per praticità descriviamo il percorso in direzione monte partendo dalla loggia medioevale di Levanto dove un tempo era ubicato il porto canale. Sulla carta realizzata dal Club Alpino Italiano e curata da Luca Galuppini, socio della Sezione della Spezia, è indicato il tracciato consigliato per chi voglia fare questo viaggio nel tempo in bicicletta, dal mare alla montagna. La cartografia CAI, realizzata da Luca Galuppini, è completa da Levanto a Pontremoli.

Il percorso presenta una serie di varianti, rispetto a quello seguito dall’escursionista a piedi, a causa della presenza di sentieri che mal si prestano a un utilizzo delle mountain bike. Solitamente si tratta di mulattiere che per loro caratteristica sono utilizzabili unicamente dai pedoni anche in ragione di elementari norme di sicurezza o delle caratteristiche del tracciato. Nel creare un percorso che non presenti particolari criticità, provvisto della apposita segnaletica stabilita dalla Rete escursionistica ligure ( REL ) per le mountain bike, si è fatto tesoro dei suggerimenti delle amministrazioni comunali e degli addetti ai lavori che ben conoscono le caratteristiche dei vari tratti.

Partendo, come dicevamo in precedenza, dalla loggia nel cuore della Levanto medioevale, si imbocca via Guani per proseguire in via Garibaldi che si percorre per intero fino ad uscire dall’arco di San Martino. Da qui si prosegue diritti fino ad incrociare il ponte carrabile che attraversa il torrente Ghiararo, svoltando a sinistra in direzione dell’ospedale civile e proseguire verso monte fino alla rotonda di San Gottardo. A poche decine di metri, al termine di moderni condomini, si stacca la vecchia mulattiera di Piè dell’Erta riservata ai pedoni; per le mountain bike sarà utilizzata viceversa la strada provinciale che porta in direzione del casello autostradale di Carrodano salendo senza particolari asperità fino all’abitato di Montale. Poco prima, svoltando a destra, è consigliabile una sosta per visitare il complesso della pieve di San Siro. Ripresa la strada in direzione di Carrodano si prosegue per circa un chilometro per seguire, all’inizio di un lungo cavalcavia, la via che sale a destra fino a Foce di Dosso. Si continua, sempre in salita, per Foce di Bardellone con la vista impagabile della vallata di Levanto con i tanti borghi collinari. Arrivati in località Foce di Vignana incrociamo il sentiero della Via dei Monti, riservato a chi va a piedi, che eviteremo di imboccare proseguendo per un altro tratto fino al grande pianoro conosciuto come Foce di Bardellone. Il panorama è bellissimo e ci consente in un sol colpo di ammirare, da un lato, Levanto e dall’altro la Val di Vara.

Avendo tempo a disposizione consigliamo di raggiungere la piccola asperità di monte Bardellone per vedere i pochi resti del castello dei nobili di Celasco, padroni di questo territorio fino all’arrivo dei Genovesi. Basterà seguire per un breve tratto la strada sterrata che conduce fin sopra l’abitato di Faggiona in Comune di Pignone e al monte Redescavo, svoltando poi a destra all’altezza dei ruderi del piccolo borgo abbandonato di Zolasco o Celasco. Arrivati in pochi minuti ad un piccolo pianoro con un edificio a destra è necessario proseguire a piedi seguendo la sterrata che porta fin quasi alla cima del monte Bardellone.

Seguendo la strada che troviamo sulla sinistra arrivando alla Foce si arriva a Cà Vagine, comodo posto tappa dove la sterrata prosegue inizialmente in leggera salita verso Cassana per poi discendere in Val di Vara. A parte un piccolo tratto vicino ai resti del Castellaro ligure in cui i percorsi a piedi e in mountain bike si differenziano, i due tracciati camminano a lungo insieme dividendosi solo dopo la località Chiesa di Cassana, per seguire due direzioni diverse e ritrovarsi in prossimità della Via Aurelia. Raggiunta questa importante arteria stradale i due tracciati proseguono fino a Brugnato passando per Borghetto di Vara e l’antica chiesa dell’Accola.

Superato il ponte sul fiume Vara il percorso in mountain bike va diritto in direzione del centro abitato deviando all’altezza del bivio per Bozzolo, l’unica frazione comunale. Poco oltre si supera una comoda passerella sul torrente Chicciola, afflluente del fiume Vara, entrando nel centro storico di Brugnato. Dalla rotonda posta all’uscita del casello autostradale fino al paese il percorso su mountain bike corrisponde a quello a piedi.

Dopo Brugnato il percorso in mtb della Via dei Monti segue la provinciale per Rocchetta di Vara deviando poi per Pieve di Zignago. Da qui si prosegue seguendo la strada per Suvero e i Casoni salendo in ripida salita fino alla località Castellaro e da qui, seguendo  lo stesso percorso trekking, fino nella valle di Rossano. Da Piagna il passo di Pradalinara si raggiungerà seguendo la strada asfaltata per Arzelato, deviando dopo circa un chilometro su una sterrata che scende a Torrano e Cavezzana. Il successivo tratto fino a Pontremoli è su asfalto seguendo fedelmente il percorso trekking.